Corona danese
La corona danese è la valuta ufficiale della Danimarca, nonché di tutti i suoi territori autonomi — Groenlandia e Isole Fær Øer. La parola "corona" significa "corona reale" e deriva dal latino, simboleggiando l’autorità regale. La sua evoluzione è strettamente legata all’Unione monetaria scandinava, che ha svolto un ruolo importante nello sviluppo economico della regione.
La storia della corona danese dimostra la sua solidità e capacità di adattarsi ai cambiamenti dell’economia mondiale.
Corona danese
Nome della valuta | Corona danese |
|---|---|
Simbolo | kr |
Codice valuta | DKK |
Anno di introduzione | 1875 |
Paesi/regioni di utilizzo | Danimarca, Groenlandia, Isole Fær Øer |
Banca centrale | Danmarks Nationalbank |
Banconote e monete comuni | Banconote: 50, 100, 200, 500, 1000 kr Monete: 50 øre, 1, 2, 5, 10, 20 kr |
Storia della valuta
La produzione e l’utilizzo del denaro in Danimarca hanno una lunga storia che conta molti secoli. La coniazione organizzata delle monete nel Paese ebbe inizio già nel X secolo. Le prime monete danesi ufficiali si basavano sullo standard argenteo carolingio — un sistema introdotto in Francia ai tempi di Carlo Magno per sostituire le monete d’oro dell’Impero Romano. Questo sistema d’argento, che includeva penny, scellini e sterline, servì successivamente come base per la sterlina britannica.

Le prime banconote danesi furono emesse tra il 1713 e il 1728. Dovevano avere lo stesso valore nominale delle monete, ma non potevano essere convertite in esse. Tuttavia, i danesi non si fidavano della moneta cartacea e perciò il loro tasso di cambio crollò rapidamente a un livello molto inferiore rispetto al valore nominale delle monete. Le banconote furono nuovamente ritirate nel 1728.

Le prime banconote danesi furono emesse tra il 1713 e il 1728.
Purtroppo, come molti altri sovrani, anche i re di Danimarca svalutavano spesso la loro valuta riducendo la quantità di argento nelle monete, il che portava a una perdita di fiducia da parte del pubblico. Ciò richiedeva riforme monetarie periodiche e l’introduzione di nuove valute. L’uso delle monete in quel periodo divenne meno pratico a causa della loro quantità e del loro peso, perciò il passaggio alle banconote fu accompagnato dall’introduzione di una nuova valuta circolante.
A una di queste riforme appartiene l’introduzione della moderna corona danese nel 1873. Vale la pena notare che, nel corso dei secoli, il design delle banconote e delle monete danesi è cambiato spesso, ma ha sempre riflesso eventi storici, culturali e politici del Paese, riproducendo importanti elementi del patrimonio nazionale.

Con la Legge monetaria danese del 1873 fu stabilita la corona come unità monetaria e venne emessa una nuova serie di banconote.
La Danimarca tentò più volte di ancorare la propria valuta all’oro, ma abbandonò questa idea nel 1931, contemporaneamente al Regno Unito. Durante la Seconda guerra mondiale la corona fu temporaneamente legata al marco tedesco. Dopo la guerra, la corona danese fu agganciata alla sterlina britannica e, in epoca moderna, all’euro nell’ambito del Meccanismo europeo di cambio (ERM II).
2 corone del 1912 per il cambio di trono da Federico VIII a Cristiano X
Negli ultimi anni la Danimarca ha preso in considerazione l’adesione all’eurozona; tuttavia, al referendum del 2000, la maggioranza dei cittadini ha votato contro l’introduzione dell’euro.
Pertanto, la Danimarca, pur essendo membro dell’Unione Europea, ha deciso di non adottare l’euro, mantenendo la propria valuta nazionale — la corona danese, che sottolinea la sua sovranità e stabilità economica.
Oggi la Banca nazionale di Danimarca (Danmarks Nationalbank) controlla l’emissione della corona e regola i tassi di cambio. Il cambio della corona danese con l’euro rimane stabile grazie alla partecipazione del Paese al meccanismo di cambio ERM II, che limita le oscillazioni entro il 2,25%. Questo consente di mantenere uno stretto legame con il mercato europeo, preservando al tempo stesso una politica monetaria indipendente. Nel 2016, la banca ha esternalizzato la stampa delle banconote a causa della diminuzione della domanda di monete e biglietti fisici, poiché sempre più transazioni avvengono in formato elettronico.
Nel mondo contemporaneo la corona danese è una valuta competitiva. Il suo tasso di cambio rispetto ad altre valute riflette la solidità della politica economica della Danimarca, rendendola attraente agli occhi degli investitori stranieri.
Aspetto esteriore
Le banconote della corona danese sono state emesse in diverse serie tematiche a partire dal 1945 e tutte sono tuttora riconosciute come mezzo di pagamento ufficiale in Danimarca. I tagli disponibili sono 50, 100, 200, 500 e 1000 corone. Le monete moderne sono emesse in sei tagli: 50 øre (mezza corona), 1, 2, 5, 10 e 20 corone.
Per quanto riguarda la sicurezza, la valuta danese si distingue da sempre per l’alto livello di protezione. Le banconote della serie 2009 sono dotate di moderni elementi di sicurezza, come filigrane, ologrammi e microtesti, che le rendono difficili da falsificare. Il design delle banconote e delle monete è stato studiato anche per agevolarne l’uso da parte delle persone ipovedenti.
Banconote
50 corone danesi – vi sono raffigurati il ponte di Sallingsund e il vaso di Skarpsalling. Inaugurato nel 1978, il ponte di Sallingsund collega la penisola di Salling con l’isola di Mors, situata nel Limfjord, e simboleggia i moderni successi ingegneristici della Danimarca. Il vaso di Skarpsalling, invece, è un reperto in terracotta ritrovato in una camera sepolcrale in pietra nello Himmerland (Jutland) nel 1891. Risalente a circa il 3200 a.C., è considerato uno dei migliori esempi di arte ceramica dell’età della pietra in Danimarca.
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Banconota da 50 corone danesi
100 corone danesi – vi sono raffigurati il vecchio ponte sul Piccolo Belt e il pugnale di Hindsgavl. Il vecchio ponte, inaugurato nel 1935, collega lo Jutland con l’isola di Fionia, simboleggiando l’importanza delle infrastrutture di trasporto in Danimarca. Il pugnale di Hindsgavl, ritrovato nel 1867 sull’isola di Fænø, nei pressi della penisola di Hindsgavl nel Piccolo Belt, risale al tardo Neolitico (1900–1700 a.C.) ed è un esempio di altissima maestria nella lavorazione della selce di quel periodo.
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Banconota da 100 corone danesi
200 corone danesi – raffigurano il ponte Knippelsbro e la placca da cintura di Langstrup. Il Knippelsbro è un ponte situato a Copenaghen che collega Slotsholmen e Christianshavn. La placca da cintura di Langstrup, rinvenuta nel nord della Selandia, è un grande ornamento in bronzo datato intorno al 1400 a.C., simbolo dell’alto status sociale delle donne di quell’epoca.
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Banconota da 200 corone danesi
500 corone danesi – raffigurano il ponte della Regina Alessandra e il mestolo di bronzo di Keldby. Questo ponte è conosciuto anche con il nome di Mønbroen e si trova sull’isola di Møn. Il mestolo di bronzo di Keldby fu scoperto durante scavi archeologici sull’isola prima del 1826 e risale circa al 300 a.C., rappresentando un importante reperto dell’età del ferro.
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Banconota da 500 corone danesi
1000 corone danesi – raffigurano il ponte sul Grande Belt e il celebre reperto archeologico della Carro Solare di Trundholm. Il ponte sul Grande Belt attraversa acque internazionali e possiede una delle più grandi campate sospese al mondo, con piloni alti 254 metri che figurano tra i punti più elevati della Danimarca. La Carro Solare, scoperta nel 1902 nella palude di Trundholm Mose a ovest della Zelanda, risale a circa il 1400 a.C. ed è uno dei simboli più preziosi dell’età del bronzo. Essa rappresenta il cavallo divino che traina il sole attraverso il cielo.
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Moneta da 1000 corone danesi
Monete
Le monete danesi attualmente in circolazione sono state introdotte gradualmente tra il 1989 e il 1993.
50 øre – sul dritto è raffigurata la corona di re Cristiano V, che dal 1671 rappresenta la corona reale ufficiale della Danimarca. Sul rovescio è indicato il valore nominale della moneta. Una caratteristica distintiva delle monete danesi è il segno della zecca reale, rappresentato da un piccolo cuore, che indica il Royal Danish Mint situato a Copenaghen.
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Moneta da 50 øre
1 corona – sul dritto è raffigurato il monogramma della regina di Danimarca, intrecciato con tre corone. Le tre corone fanno parte dell’antica tradizione numismatica danese e simboleggiano l’eredità storica del Paese. Il rovescio è decorato con un motivo ornamentale di origine archeologica, ispirato a reperti antichi.
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Moneta da 1 corona
2 corone – sul dritto è raffigurato il monogramma della regina di Danimarca, combinato con tre corone. Il design del dritto è identico a quello della moneta da 1 corona.
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Moneta da 2 corone
5 corone – il dritto è decorato con il monogramma della regina di Danimarca, combinato con tre corone. Il rovescio presenta un ornamento ispirato a reperti archeologici, analogo a quello delle monete da 1 e 2 corone.
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Moneta da 5 corone
10 e 20 corone – nel maggio 2023 sono state emesse monete con il nuovo ritratto di Sua Maestà la Regina Margherita sul dritto. Il rovescio raffigura tre leoni e nove cuori, circondati da un cerchio con una corona in cima.
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Moneta da 10 corone
La corona danese nel mondo
La corona danese occupa una posizione piuttosto stabile nel sistema valutario mondiale. La sua stabilità e affidabilità le conferiscono un ruolo importante nelle operazioni finanziarie internazionali. Una delle caratteristiche principali della valuta è il suo aggancio all’euro tramite il Meccanismo di cambio europeo II (ERM II), che garantisce un tasso di cambio fisso ma flessibile. Grazie a ciò, la corona rimane una valuta popolare per gli investimenti e i pagamenti internazionali, in particolare nel commercio di beni e servizi tra i Paesi.
Foto illustrativa della corona e dell’euro
Fattori che influenzano il tasso di cambio della corona
- Indicatori economici interni: il livello del PIL, l’inflazione, la disoccupazione e altri indicatori macroeconomici hanno un forte impatto sul valore della valuta danese.
- Fattori esterni: i prezzi delle materie prime, le crisi economiche internazionali o gli accordi tra Paesi possono influenzare il tasso di cambio della corona rispetto ad altre valute.
- Accordi internazionali: i trattati commerciali, la partecipazione all’UE e i legami speciali con l’area euro hanno un ruolo importante nella determinazione del valore della corona.
La Danmarks Nationalbank svolge un ruolo decisivo nel mantenimento della stabilità della valuta. I principali strumenti includono:
- Tassi di interesse: il loro controllo aiuta a regolare l’inflazione e rafforzare la valuta nazionale.
- Interventi sul mercato valutario: se il tasso di cambio della corona rispetto all’euro supera l’intervallo stabilito, la banca centrale può intervenire acquistando o vendendo corone.
- Regolazione dell’inflazione: un livello stabile di inflazione contribuisce a mantenere la fiducia nella valuta.
Cambio valuta per i viaggiatori
I viaggiatori che intendono visitare la Danimarca devono tenere conto del tasso di cambio. La quotazione della corona danese rispetto alla euro può variare sensibilmente a seconda delle condizioni economiche, pertanto conviene pianificare con attenzione le operazioni di cambio.
Foto illustrativa della corona
In Danimarca è possibile cambiare denaro in diversi luoghi:
- Banche – l’opzione più sicura. Le banche sono generalmente aperte dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 16:00. Alcune grandi banche possono avere filiali con orari più lunghi. Per cambiare denaro nelle banche potrebbe essere necessario il passaporto.
- Aeroporti – sportelli di cambio operano negli aeroporti internazionali, come l’aeroporto di Copenaghen. Lì è possibile cambiare valuta estera in corone danesi, sebbene il tasso possa essere meno vantaggioso a causa delle commissioni.
- Uffici di cambio – nelle grandi città ci sono uffici di cambio speciali (ad esempio Forex o X-change), dove è possibile cambiare diverse valute. È una soluzione comoda, ma a volte i tassi sono meno vantaggiosi rispetto alle banche.
- Bancomat – molti bancomat in Danimarca consentono di prelevare denaro con carte estere in corone danesi. I bancomat si trovano in tutto il Paese, comprese le località turistiche e le grandi città.
Prima del viaggio vale la pena chiarire con la propria banca le condizioni delle commissioni per i prelievi all’estero, per scegliere l’opzione migliore.








