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Roberto Baggio

Roberto Baggio — celebre calciatore italiano. Per la sua caratteristica coda di cavallo e lo stile di gioco elegante è conosciuto come Divin Codino. Ha giocato per i principali club — ACF Fiorentina, Juventus, AC Milan, FC Internazionale Milano, Brescia — ed è stato per molti anni una figura chiave della Nazionale italiana.

di Giulia Barbieri

Indice
Roberto Baggio

Roberto Baggio è uno dei calciatori più riconoscibili d’Italia

Baggio è diventato per milioni di tifosi un simbolo di talento e resilienza, rimanendo una figura iconica non solo in Italia, ma anche all’estero.

Informazioni principali:

Nome completo

Roberto Baggio

Data di nascita

18 febbraio 1967

Luogo di nascita

Caldogno, Italia

Età

58 anni

Altezza

174 cm

Stato civile

Sposato

Numero di figli

Tre

Club principali

ACF Fiorentina, Juventus, AC Milan, FC Internazionale Milano, Brescia

Principali premi

Pallone d’Oro a Roberto Baggio nel 1993

Soprannome

Divin Codino

Biografia

La nascita di Roberto Baggio avvenne il 18 febbraio 1967 nella piccola città di Caldogno, nella regione Veneto. Nella famiglia Baggio c’erano otto figli. Roberto fu il sesto. L’interesse per lo sport, e in particolare per il calcio, si manifestò nel bambino fin dalla prima infanzia. I fratelli e sorelle di Roberto Baggio giocavano spesso con lui a pallone nel cortile. E i genitori, Matilde e Fiorindo, sostenevano la passione del figlio per lo sport.

Già in adolescenza era chiaro che Roberto si distingueva per tecnica e visione di gioco. Il primo club in cui iniziò a giocare si chiamava Caldogno. Quando l’età di Roberto Baggio raggiunse i 15 anni, cominciò ad allenarsi seriamente e passò al club Vicenza.

Roberto Baggio da giovane

Così appariva Roberto Baggio all’inizio della sua carriera

Fonte: firenzeurbanlifestyle.com

Inizio della carriera e primi club

I primi passi importanti nel calcio professionistico Roberto li fece proprio con il Vicenza. Nella stagione 1982/83 scese in campo per la prima volta con la prima squadra nei match di Serie C. Il giovane talento attirò rapidamente l’attenzione degli allenatori grazie alla precisione nel tiro e alla capacità di superare i difensori. Queste qualità gli aprirono le porte dell’ACF Fiorentina.

Nell’aprile del 1985 Baggio subì un grave infortunio — la rottura del legamento crociato del ginocchio. Tuttavia, il club decise consapevolmente di acquistare il giocatore nonostante l’infortunio, credendo nel suo talento. Dopo la firma del contratto, il giovane atleta si sottopose a un’operazione complessa e rimase fermo quasi un anno per la riabilitazione. Il debutto con la Fiorentina avvenne solo nella primavera del 1986.

A Firenze Baggio Roberto si affermò pienamente: il dribbling, i calci di punizione e la capacità di guidare il gioco lo resero il leader della squadra. I tifosi dell’ACF Fiorentina lo apprezzavano per il talento e l’umiltà. Questa fase aprì la strada a club come Juventus, AC Milan e FC Internazionale Milano, dove continuò a costruire una carriera straordinaria.

Roberto Baggio con l'ACF Fiorentina

Dal 1985 al 1990 Baggio ha giocato per l’ACF Fiorentina

Disponibile su: violanation.com

Anni da star

Il periodo dall’inizio degli anni ’90 fu il più vincente della carriera di Roberto Baggio. In quegli anni giocò per i principali club italiani, vinse trofei nazionali ed europei e ricevette il suo massimo riconoscimento personale: il Pallone d’Oro.

Trasferimento alla Juventus e nuovo ruolo da leader

Nel 1990 Baggio passò dall’ACF Fiorentina alla Juventus per una cifra record all’epoca — circa 15 miliardi di lire. Questo trasferimento suscitò forti reazioni tra i tifosi fiorentini, ma la dirigenza della Fiorentina fu costretta a vendere la propria stella per risolvere problemi finanziari.

A Torino Roberto divenne subito un leader. Fu proprio qui che vinse il suo Pallone d’Oro nel 1993, segnò oltre 100 gol con la maglia del club, diventò campione d’Italia nel 1995 e vinse la Coppa UEFA nel 1993. La sua tecnica, i calci di punizione e la capacità di dirigere il gioco lo resero un idolo per i tifosi della Juventus e dell’intero calcio italiano.

Pallone d’Oro Roberto Baggio

Nel 1993 Roberto Baggio ha ricevuto il Pallone d’Oro

Segnalato da: juventusnews24.com

Alla Juventus, Baggio fu un esempio per i giovani giocatori. Nel 1993 arrivò al club Alessandro Del Piero, che in seguito avrebbe preso il posto di leader dell’attacco dopo la partenza di Baggio. La loro breve convivenza in squadra simboleggiò il passaggio di un’epoca.

Ero contento per Del Piero, lo vedevo crescere in allenamento, si fidava di me, mi chiedeva consigli, lo aiutavo

Baggio e Del Piero

Alessandro Del Piero è considerato l’erede di Baggio alla Juventus

Materiale tratto da: relevo.com

AC Milan, Inter, Bologna

Nel 1995 Baggio Roberto passò all’AC Milan. In due stagioni vinse con il club la Serie A, ma non ebbe sempre abbastanza spazio a causa di divergenze con gli allenatori, cosa che lo portò a lasciare la squadra.

Nel 1997 Baggio firmò un contratto con il Bologna, dove disputò un’ottima stagione segnando 22 gol.

Dal 1998 al 2000 giocò per l’FC Internazionale Milano, dove si trovò nuovamente a dover affrontare infortuni e rapporti tesi con l’allenatore Marcello Lippi, ma rimase un elemento importante della squadra. Il suo celebre doppietta contro il Parma a fine stagione aiutò l’Inter a qualificarsi per la Champions League — una partita ancora viva nella memoria dei tifosi.

Non ho mai capito davvero il motivo di tutti questi problemi con allenatori come Lippi, Capello e Sacchi. Forse erano gelosi dell’amore della gente nei miei confronti. Mi volevano bene anche i tifosi avversari. Forse rubavo loro la scena in un’epoca in cui gli allenatori erano sempre più protagonisti, quasi più della squadra e dei campioni

Brescia e Roberto Baggio

Dal 2000 al 2004 Baggio fu capitano del Brescia, dove instaurò un rapporto di fiducia con l’allenatore Carlo Mazzone, che costruì il gioco attorno a lui. Nonostante l’età e i vecchi infortuni, Roberto continuò a incantare i tifosi con il suo talento e aiutò la squadra a rimanere in Serie A. Tuttavia, la salute non gli permetteva più di resistere ai continui problemi al ginocchio, e il giocatore decise di ritirarsi. La partita d’addio contro l’AC Milan*nel maggio 2004 fu il suo saluto al grande calcio.

Collaborazione di Baggio con i club

Club

Anni

Successi e fatti salienti

Vicenza

1982–1985

Debutto nel calcio professionistico

ACF Fiorentina

1985–1990

Primi successi in Serie A, trasferimento alla Juventus

Juventus

1990–1995

Pallone d’Oro, Coppa UEFA, Scudetto

AC Milan

1995–1997

Scudetto, fase di transizione

Bologna

1997–1998

22 gol in stagione, ritorno alla forma

FC Internazionale Milano

1998–2000

Allenamento con Lippi, lotta contro gli infortuni

Brescia

2000–2004

Fine carriera, leader del club

Partite con la Nazionale italiana

Con la Squadra Azzurra, Roberto Baggio ha debuttato nel 1988 e ha partecipato a tre Coppe del Mondo: 1990, 1994 e 1998.

Durante il Mondiale del 1990 in Italia, Baggio segnò uno dei gol più belli del torneo e divenne subito uno dei beniamini del pubblico.

Il momento più memorabile della sua carriera in Nazionale fu la Coppa del Mondo del 1994 negli Stati Uniti. In quel torneo segnò cinque gol decisivi nella fase a eliminazione diretta, portando l’Italia fino in finale. Tuttavia, proprio la finale è ricordata per un epilogo drammatico: nella serie di rigori contro il Brasile, il tiro decisivo di Roberto Baggio finì sopra la traversa e l’Italia perse il titolo.

Questo episodio non ha scalfito l’ammirazione dei tifosi né il rispetto da parte dei colleghi. Per molti, Baggio resta ancora oggi un simbolo di talento e determinazione sul campo.

Baggio con la Nazionale italiana

Con la Squadra Azzurra, Baggio ha partecipato a tre Coppe del Mondo

Risorsa: eurosport.it

Stile di gioco e statistiche

Baggio Roberto è noto per il suo dribbling preciso, la capacità di superare facilmente i difensori e segnare splendidi gol su calcio di punizione. Grazie alla sua versatilità, poteva giocare come regista offensivo — il classico numero 10 che dirige il gioco e serve assist decisivi agli attaccanti. Questo stile lo ha reso un modello per molti giovani calciatori. In seguito, un ruolo simile lo ha avuto anche Francesco Totti, che lo ha superato per numero di gol su punizione diventando il recordman della Serie A.

Statistiche di Roberto Baggio:

  • Il numero preferito di Roberto Baggio era il 10, che portava spesso sulla maglia.
  • Oltre 600 partite a livello professionistico.
  • Più di 200 gol ufficiali in Serie A.
  • Secondo posto nella storia del campionato per gol su punizione (21–22 gol) dopo Francesco Totti (25–27 gol).
  • Vincitore del Pallone d’Oro nel 1993.
  • Partecipante a tre Coppe del Mondo con la Nazionale italiana.

Vita privata di Roberto Baggio

Nonostante il suo status da star, il calciatore cerca di tenere la famiglia lontano dai riflettori, quindi si sa poco della sua vita privata. La moglie di Roberto Baggio si chiama Andreina Fabbi. Si sono conosciuti da giovani e il matrimonio di Roberto Baggio si è celebrato nel 1989.

Andavamo nella stessa scuola, non nella stessa sezione, abitavamo a 50 metri l’uno dall’altra. L’ho conosciuta una domenica sera, alla vigilia della mia partenza per il primo ritiro con il Vicenza calcio, avevo 15 anni: l’ho fermata davanti a casa, era bellissima, stava passando in bici

Poiché la moglie appare raramente in pubblico, ogni tanto circolano voci come “Roberto Baggio separato”, ma non corrispondono alla realtà.

Quanti figli ha Roberto Baggio

La coppia ha tre figli — due maschi e una femmina: Valentina, Mattia e Leonardo. I figli di Roberto Baggio non sono coinvolti nel calcio professionistico e vivono una vita tranquilla e lontana dalla scena pubblica. Il calciatore è felice che i suoi figli abbiano scelto una vita normale, lontana dalle pressioni della fama calcistica.

Una volta ho sentito un padre dire al figlio di 10 anni in campo: “Se non segni, non mangi”. Credo che i genitori debbano smettere di proiettare le loro delusioni sui figli e dare loro più libertà. Altrimenti non fanno che rovinargli la vita con la loro pressione costante

Famiglia di Roberto Baggio

Nonostante la grande popolarità, Baggio e la sua famiglia preferiscono restare lontani dai riflettori

Immagine originale: corriere.it

Religione e hobby

Fuori dal calcio, Baggio è noto per le sue profonde convinzioni religiose. Negli anni ’90 si è avvicinato al buddismo e ha più volte dichiarato che la fede lo ha aiutato ad affrontare gli infortuni e i momenti difficili della carriera. Tra i suoi hobby ci sono la caccia, la pesca e il lavoro in fattoria: oggi trascorre molto tempo a contatto con la natura e conduce una vita riservata, lontano dal trambusto delle grandi città.

Curiosità e aneddoti

Roberto Baggio è interessante non solo per i suoi successi calcistici, ma anche per alcune storie fuori dal campo. Ecco alcuni dettagli e episodi curiosi che rivelano meglio la sua personalità:

  1. Rapina a Roberto Baggio. Nell’estate del 2024, nella villa di Roberto Baggio ad Altavilla Vicentina sono entrati dei ladri mentre guardava una partita della Nazionale italiana. Baggio non è rimasto ferito, ma ha rafforzato la sicurezza e si è nuovamente allontanato dalla stampa.
  2. Divin Codino. Il celebre soprannome deriva dalla sua inconfondibile acconciatura e dallo stile di gioco elegante. In Italia è conosciuto anche da chi non segue il calcio.
  3. Operazione Nostalgia di Roberto Baggio. Operazione Nostalgia è un movimento calcistico e progetto mediatico nato nel 2015 per i fan del calcio degli anni ’80 e ’90. Organizzano incontri, partite esibizione con ex stelle della Serie A, pubblicano libri, podcast e merchandising. Tra i protagonisti: Roberto Baggio, Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Batistuta, Maldini e altre icone del “calcio bello” italiano.
  4. Voci su morto Roberto Baggio. Dopo il ritiro, l’ex calciatore conduce una vita tranquilla in campagna e appare raramente in pubblico, il che ogni tanto alimenta assurde voci infondate.
  5. Film Netflix. Nel 2021 è uscito su Netflix il film Il Divin Codino, dedicato alla vita e alla carriera di Baggio.

    Racconta i momenti chiave: dall’infanzia e i primi infortuni, al rigore nella finale di USA ’94, fino all’addio al grande calcio.

Dove abita Roberto Baggio e cosa fa oggi

Il calcio è ormai un capitolo chiuso, ma il patrimonio di Roberto Baggio non si limita alla fama del passato. Possiede terreni, gestisce un’azienda agricola e partecipa a progetti di beneficenza. Rilascia raramente interviste, mantenendo un profilo basso e riservato.

Oggi Roberto Baggio vive in Veneto, dove si trova la sua fattoria e proprietà privata. Qui si dedica all’agricoltura e alla caccia, lavora spesso la terra in prima persona e considera tutto ciò un modo per ritrovare equilibrio dopo gli anni intensi nel calcio.

Nonostante la sua vita appartata, le notizie su Roberto Baggio continuano a fare notizia. Nell’estate del 2024, ad esempio, è tornato per la prima volta dopo tanto tempo in campo, partecipando a una partita delle leggende di Operazione Nostalgia, che ha raccolto migliaia di tifosi.

Partita Operazione Nostalgia

Baggio con Javier Zanetti e Andriy Shevchenko alla partita di Operazione Nostalgia l’8 giugno 2024

Originale su: novaratoday.it

Eredità e influenza nel calcio

Il nome di Baggio Roberto è da tempo parte della storia e della cultura calcistica. Per milioni di tifosi, il Divin Codino resterà per sempre simbolo del bel gioco, delle idee coraggiose e della libertà sul campo. Documentari, libri e programmi dedicati a Baggio ricordano cosa significhi il calcio autentico.

La sua autobiografia Una porta nel cielo e il film Il Divin Codino (Netflix) sottolineano che Baggio non è solo un calciatore, ma una figura capace di toccare i cuori con talento e carattere.

Rapporti con altri calciatori e allenatori

I rapporti tra Baggio e gli allenatori o i colleghi dell’epoca non sono sempre stati semplici, ma si sono basati sul rispetto per il talento. Ad esempio, Arrigo Sacchi e Roberto Baggio discutevano spesso sull’andamento del gioco. Sacchi, noto per i suoi schemi tattici rigidi, non era sempre disposto a concedere piena libertà a Baggio in campo.

L’allenatore spagnolo ed ex centrocampista del FC Barcelona, Pep Guardiola, ha dichiarato più volte di aver imparato molto dai calciatori italiani, compreso Baggio. Pep Guardiola e Roberto Baggio si sono incrociati varie volte sul campo — per esempio, nella celebre partita Italia–Spagna ai Mondiali del 1994, in cui fu proprio Baggio a segnare il gol decisivo.

Lo stile di gioco del Divin Codino ha ispirato un’intera generazione di calciatori — da Andrea Pirlo a Lionel Messi — che hanno ammesso di aver imparato da lui a leggere il gioco con maggiore profondità. Per molti giovani, è diventato un esempio di come talento e libertà di pensiero possano cambiare il destino di una partita.

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