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Natalia Ginzburg

Natalia Ginzburg è una delle figure più luminose della cultura italiana del XX secolo. Le sue opere sono attraversate da storie familiari, ricordi del periodo fascista e dall'esperienza del dopoguerra.

di Giulia Barbieri

Indice
Ginzburg Natalia

Il romanzo autobiografico Lessico famigliare, i saggi e i lavori teatrali l'hanno resa una delle rappresentanti chiave della letteratura italiana, e l'attiva posizione civile, incluso il lavoro come deputata del parlamento italiano negli anni '80, ha accentuato la sua influenza sull'ambiente intellettuale del paese. Grazie all'attenzione per la vita quotidiana e alla capacità di cogliere l'essenziale nelle persone comuni, le opere di Natalia Ginzburg rimangono attuali ancora oggi.

Informazioni principali:

Nome completo

Natalia Ginzburg (nata Natalia Levi)

Data e luogo di nascita

14 luglio 1916, Palermo, Italia

Data e luogo di morte

7 ottobre 1991, Roma, Italia

Professione

Scrittrice, saggista, drammaturga, traduttrice, figura politica

Generi

Romanzi, racconti, saggi, memorie, pubblicistica, teatro

Opere principali

Lessico famigliare, Le piccole virtù, Caro Michele, La famiglia Manzoni, La città e la casa

Premi

Premio Strega (1963) per Lessico famigliare
Premio Bagutta (1984) per La famiglia Manzoni

Natalia Ginzburg

Natalia Ginzburg è diventata famosa non solo come scrittrice, ma anche come figura politica

Immagine da: diariohoy.net

Breve biografia

La futura scrittrice nacque il 14 luglio 1916 a Palermo, in una famiglia colta e versatile. Suo padre Giuseppe Levi era un professore di anatomia e agnostico, mentre sua madre Lidia Tanzi era cattolica e appassionata di letteratura. In casa si apprezzavano la conoscenza, la cultura e la libertà di pensiero. Nel 1919 la famiglia si trasferì a Torino, dove la ragazza trascorse l'infanzia e l'adolescenza.

Oltre a Natalia, in famiglia c'erano tre figli maschi e una figlia, e lei era la più giovane. Natalia Ginzburg fratelli parteciparono al movimento antifascista, il che influenzò notevolmente le sue opinioni. Uno di loro, Mario, fu arrestato per attività politica, un altro, Gino, divenne uno scienziato.

Natalia crebbe in un'atmosfera di discussioni su politica, scienza e letteratura, un ambiente che in larga misura plasmò il suo futuro stile di scrittura.

I primi passi nella letteratura la giovane Natalia Ginzburg li fece a 17 anni: nel 1933 pubblicò un racconto sotto lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte. Studiò all'Università di Torino, studiò letteratura, ma a causa del clima politico e della discriminazione contro gli ebrei la sua formazione fu difficile.

Natalia Ginzburg giovane

Natalia Ginzburg ha mosso i primi passi nel mondo della letteratura all'età di 17 anni

Fonte dell'immagine: corriere.it

Nel 1938 sposò Leone Ginzburg, scrittore e attivo partecipante alla resistenza antifascista. La loro casa divenne uno dei centri della vita intellettuale di Torino.

La Seconda guerra mondiale si abbatté duramente sulla famiglia di Natalia Ginzburg. Il fascismo, l'arresto del marito e la sua morte nel 1944 lasciarono un segno profondo nella sua vita e nella sua letteratura. Rimasta con tre figli, continuò a scrivere, trasformando l'esperienza personale in testi segnati dalla precisione, da un umorismo gentile e da una profonda comprensione della natura umana.

Percorso nella letteratura

La carriera letteraria di Natalia Ginzburg iniziò presto. Nel 1933, da studentessa, pubblicò il suo primo racconto sotto lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte. Lo pseudonimo le permetteva di aggirare le restrizioni in vigore contro gli ebrei nell'Italia fascista. Già nei primi lavori si percepiva il suo tono speciale, sobrio, preciso ed emotivamente carico.

Dopo la Seconda guerra mondiale, Ginzburg entrò nel circolo di scrittori che lavoravano con la casa editrice Einaudi a Torino. Tra i suoi colleghi c'erano Italo Calvino, Cesare Pavese ed Elio Vittorini. Questo ambiente creativo influenzò notevolmente il suo stile: divenne più severo e conciso, mantenendo profondità ed espressività. Nella casa editrice lavorò come redattrice e traduttrice, partecipò alla discussione dei processi letterari e sociali.

Ginzburg e Calvino

Natalia Ginzburg e Italo Calvino hanno lavorato insieme alla casa editrice Einaudi di Torino

Fonte dell'immagine: parentesistoriche.altervista.org

Tra le prime opere di Natalia Ginzburg si possono evidenziare:

  • La strada che va in città (1942). Un racconto su una ragazza di provincia che sogna di fuggire dalle limitazioni.
  • È stato così (1947). Una storia tragica di gelosia e silenzio.
  • Tutti i nostri ieri (1952). Un romanzo che copre gli anni prima e dopo la guerra attraverso il destino di due famiglie.

Questi libri di Natalia Ginzburg definirono il suo stile caratteristico: esternamente semplice, quasi ascetico, ma pieno di forza interiore. Si rivolse al tema della vita quotidiana, alle donne e alle famiglie che raramente diventavano eroi della letteratura del tempo. Attraverso queste storie la scrittrice mostrò un quadro più ampio di come cambiano il paese e le persone.

Opere principali e stile letterario

Natalia Ginzburg scriveva in modo semplice, quasi colloquiale, prestando attenzione a situazioni quotidiane, piccoli dialoghi e dettagli che gradualmente rivelavano i caratteri. I temi della famiglia, della memoria, dell'esperienza femminile e dei cambiamenti storici attraversano molte delle sue opere.

Ginzburg evitava l'ornamento nel linguaggio. La sua forza stava nella precisione delle osservazioni e nell'onestà. I colleghi della scrittrice alla casa editrice Einaudi apprezzavano molto il suo modo di scrivere pacato.

Lessico famigliare

Il romanzo autobiografico di Natalia Ginzburg Lessico famigliare del 1963 racconta l'infanzia e la giovinezza dell'autrice, dove espressioni familiari, battute e abitudini diventano un modo per trasmettere l'atmosfera domestica e il processo di crescita. Il libro ha vinto il premio Strega ed è diventato uno dei lavori più conosciuti dell'autrice.

"I luoghi, le persone e gli eventi in questo libro sono reali. Non ho inventato nessun dettaglio, e ogni volta che, cedendo alle mie vecchie abitudini di romanziera, inventavo qualcosa, dovevo immediatamente distruggere questa invenzione", scriveva nella prefazione al libro.

Natalia Ginzburg Lessico famigliare

Copertina del libro Lessico famigliare di Natalia Ginzburg

Fonte: italienreport.de

Le piccole virtù

La raccolta di saggi di Natalia Ginzburg Le piccole virtù (1962) è dedicata a questioni di educazione, scelte quotidiane, relazioni e libertà interiore. Lei confronta le "piccole virtù", come l'economia o la modestia, con quelle "grandi", come la generosità e il coraggio. I testi, scritti in anni diversi, creano l'immagine di un'autrice riflessiva e osservatrice, capace di parlare in modo semplice di cose complesse.

Caro Michele

Nel romanzo del 1973 Caro Michele Natalia Ginzburg rivela gradualmente le relazioni tra una madre, un figlio e il loro ambiente. La forma epistolare permette di mostrare sentimenti nascosti e dare voce a diversi personaggi che vivono in un'epoca di cambiamenti sociali.

libri di Natalia Ginzburg

I libri Le piccole virtù e Caro Michele di Natalia Ginzburg

Altri testi significativi

Tra gli altri lavori significativi dell'autrice ci sono libri che esplorano i temi della memoria e dei legami familiari. Per esempio, il saggio di Natalia Ginzburg Vita immaginaria (1974) sulla cultura, la politica e le immagini che formano la nostra visione del mondo.

Elenco di altre opere:

  • La strada che va in città (1942)
  • È stato così (1947)
  • Tutti i nostri ieri (1952)
  • La famiglia Manzoni (1983)
  • La città e la casa (1984)
Natalia Ginzburg Vita immaginaria

Copertina del libro Natalia Ginzburg Vita immaginaria

Preso da: lefiguredeilibri.com

Natalia Ginzburg nel teatro e nella drammaturgia

Ginzburg non fu solo una prosatrice, ma anche una drammaturga. Le sue opere teatrali, tra cui Ti ho sposato per allegria (1965), L'inserzione (1968) e Paese di mare (1972), furono messe in scena sui palcoscenici italiani e furono apprezzate dalla critica per la lingua viva e la precisione. A teatro, come in prosa, lei esplorò le debolezze umane e i conflitti quotidiani, basandosi sul suo stile minimalista ma espressivo.

Famiglia e vita personale

Nel 1938 la scrittrice sposò Leone Ginzburg, studioso di letteratura e traduttore. Inoltre Leone era un prominente antifascista, partecipò attivamente al movimento Giustizia e Libertà e successivamente al clandestino Partito d'Azione, che lottava contro il regime fascista.

Nel 1943 Ginzburg rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò fascista, nonostante la minaccia di arresto. Poco dopo fu catturato dalla Gestapo a Roma, mentre lavorava in una tipografia clandestina dove preparava materiali antifascisti. Morì nel carcere romano di Regina Coeli nel febbraio 1944 dopo essere stato torturato. Questa perdita influenzò profondamente la scrittrice e divenne parte del mondo interiore di molti suoi testi.

Natalia Ginzburg marito

Natalia ha vissuto solo 6 anni con il primo marito Leone Ginzburg, morto in prigione a causa delle sue attività antifasciste

Tratto da: rtve.es

Nel secondo matrimonio Natalia fu sposata con Gabriele Baldini, studioso di letteratura e direttore dell'Istituto di cultura italiana a Firenze. Lui sostenne il suo lavoro e fu una figura importante nell'ambiente intellettuale dell'epoca.

Natalia Ginzburg ebbe cinque figli: Carlo, Andrea, Alessandra dal primo matrimonio, e due figli dal secondo (Susanna e Antonio). Carlo Ginzburg divenne uno storico noto, specializzato principalmente nel tema delle credenze religiose nei secoli XVI-XVII.

Alessandra Ginzburg, una delle figlie di Natalia, nacque con disabilità dello sviluppo, e Ginzburg scrisse che prendersi cura di un bambino con limitazioni divenne una parte naturale della sua vita quotidiana. Perciò i temi della maternità, della vulnerabilità e della forza interiore apparivano spesso anche nelle sue opere attraverso osservazioni quotidiane ed esperienza personale.

Amici Ginzburg

Pier Paolo Pasolini, Natalia Ginzburg e Giorgio Bassani

Fonte dell'immagine: parentesistoriche.altervista.org

Ginzburg mantenne amicizie con molti scrittori dell'Italia del dopoguerra, tra loro Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini e Giorgio Bassani. Li univa la volontà di parlare dell'uomo e delle sue scelte in un paese che cambiava, con tranquillità, onestà e senza ornamenti superflui.

Ultimi anni e morte

Natalia Ginzburg condusse una vita sociale intensa fin dalla giovinezza, strettamente legata agli ambienti intellettuali e culturali d'Italia, dove frequentava i principali scrittori, critici e figure culturali.

Negli anni '70 e '80 Ginzburg continuò a scrivere e pubblicare attivamente. Pubblicò sia libri di narrativa che saggi, per esempio La famiglia Manzoni e La città e la casa, dove rimase fedele ai suoi temi: la famiglia, la vita interiore dell'uomo, la società.

Parallelamente insegnò letteratura all'Università di Roma La Sapienza e partecipò alla vita culturale del paese.

Natalia Ginzburg con Federico Fellini e Rosetta Loy

Federico Fellini, Rosetta Loy e Natalia Ginzburg a Roma, 1982

Tratto da: elmundo.es

La scrittrice morì il 7 ottobre 1991 a Roma, all'età di 75 anni.

La causa della morte di Natalia Ginzburg fu una malattia oncologica. La malattia si sviluppò rapidamente e gli ultimi mesi li passò in famiglia. Nonostante il peggioramento delle condizioni, la scrittrice rimase attiva fino agli ultimi giorni: pubblicò articoli, discorsi e testi in cui rifletteva sui cambiamenti nella società e sul posto dell'uomo in essi, e lesse molto.

Il funerale di Natalia Ginzburg si svolse in modo sobrio, alla presenza di parenti, amici, scrittori e lettori che la stimavano.

Natalia Ginzburg foto

Una delle ultime interviste a Natalia Ginzburg

Fonte: newyorker.com

Eredità e influenza sulla cultura

L'opera di Natalia Ginzburg influenzò notevolmente la letteratura italiana, specialmente nel campo della narrativa femminile, dove a lungo prevalsero voci maschili. Il suo stile laconico, orientato ai dettagli della vita quotidiana e all'atmosfera domestica, mostrò che dei temi "piccoli" si può scrivere in modo altrettanto significativo che dei grandi eventi storici.

L'eredità della scrittrice si percepisce nel modo in cui la narrativa contemporanea si rivolge alla famiglia, al linguaggio della casa e all'esperienza personale. Queste accentuazioni divennero un'importante direzione nella letteratura della seconda metà del XX secolo.

Le principali direzioni dell'influenza si possono indicare così:

  • Temi e stile. Il suo lavoro con il lessico familiare, l'esperienza femminile e i dettagli domestici divenne un modello per nuovi autori e ampliò lo spazio della narrativa femminile.
  • Istituzioni e oggetti culturali. A Torino opera la Biblioteca Civica Natalia Ginzburg, e il suo nome è portato da strade, piazze e spazi culturali in diverse città d'Italia.
  • Adattamenti cinematografici e teatrali. Molti libri di Natalia Ginzburg furono messi in scena e adattati per lo schermo, il che consolidò la sua presenza nel campo culturale.
Via Natalia Ginzburg

Targa commemorativa dedicata a Natalia Ginzburg a Torino

Preso da: wikipedia.org

Curiosità

Ecco alcuni momenti curiosi dalla vita e dall'opera di Natalia Ginzburg che la rivelano come una persona molto versatile.

  1. Semplicità letteraria. La scrittrice ammise più volte di non amare i testi lunghi e complessi e quindi di preferire scrivere in modo semplice e breve per non "affogare" in parole superflue.
  2. Amore per i gatti. In casa di Ginzburg ci furono sempre gatti. Questa passione la avvicinò a Elsa Morante, che prima di morire lasciò in eredità a Natalia ciò che aveva di più prezioso: i suoi gatti siamesi.
  3. Dichiarava di sentirsi pigra e di scrivere con fatica.

    "Tutto quello che faccio, viene fatto meticolosamente, con grande fatica e incertezza. Sono molto pigra, e se voglio finire qualcosa, è assolutamente necessario che passi ore sul divano", non nascose.

  4. Partecipazione in politica. Dopo la morte del secondo marito nel 1969, Ginzburg si impegnò sempre più attivamente nella vita politica, seguendo l'esempio del suo collega Carlo Levi, che in precedenza era passato dall'attività letteraria a quella parlamentare. Nel 1983 fu eletta deputata del parlamento italiano dal Partito Comunista. Tuttavia Natalia non era una radicale: sostenne coerentemente l'umanesimo, la cultura e la protezione dei vulnerabili.
Natalia Ginzburg con i gatti

Natalia Ginzburg amava farsi fotografare con i gatti

Immagine da: vitaminevaganti.com