Eugenio Montale
Eugenio Montale è uno dei poeti chiave del XX secolo, il cui lavoro ha determinato lo sviluppo della letteratura italiana e dell'estetica del dopoguerra.

I suoi testi, precisi e misurati, sono diventati una parte importante del patrimonio culturale italiano. Lo stile dell'autore ha influenzato un'intera generazione di scrittori, e la raccolta "Ossi di seppia" ha consolidato il suo status di innovatore, che è riuscito a trasformare la poesia, rendendola più filosofica e contemplativa.
Il contributo di Montale Eugenio è riconosciuto anche a livello internazionale: nel 1975 ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura.
Informazioni principali:
Nome completo | Eugenio Montale |
Data e luogo di nascita | 12 ottobre 1896, Genova, Regno d’Italia |
Data e luogo di morte | 12 settembre 1981, Milano, Italia |
Professione | Poeta, prosatore, redattore, traduttore, critico |
Generi | Poesia, prosa, critica letteraria, giornalismo |
Opere principali | Raccolte poetiche Ossi di seppia (1925) |
Premi | Premio Nobel per la Letteratura (1975) |
Biografia di Eugenio Montale
Eugenio Montale è nato il 12 ottobre 1896 a Genova. Era il più giovane di sei figli in una ricca famiglia borghese di Domenico Montale e Giuseppina Ricci. Il padre era comproprietario della società chimica G. G. Montale & C., che forniva prodotti all'azienda Veneziani S.p.A. In questa azienda lavorava anche Ettore Schmitz, noto come il famoso scrittore modernista Italo Svevo.
Il giovane Eugenio Montale studiò all'istituto tecnico Vittorio Emanuele a Genova, dove nel 1915 ottenne un diploma in ragioneria. Parallelamente, si dedicò all'autoformazione: passava molto tempo nelle biblioteche cittadine, leggeva classici e testi moderni, frequentava lezioni private di filosofia tenute da sua sorella Marianna, studentessa della facoltà di lettere e filosofia.

Eugenio Montale avrebbe potuto diventare un cantante lirico, ma alla fine prevalse la letteratura
In quegli stessi anni prese lezioni di canto dal baritono Ernesto Sivori e pensò seriamente a una carriera operistica. La Prima Guerra Mondiale interruppe questi piani. Nel 1917 fu ritenuto idoneo al servizio militare, divenne ufficiale di fanteria e combatté sull'Altopiano di Asiago fino al 1918.
Dopo la guerra, Montale dovette lavorare per un periodo nell'azienda di famiglia, ma era sempre più attratto dalla letteratura.
Trascorreva i mesi estivi a Monterosso al Mare sulla costa delle Cinque Terre, dove la natura ligure divenne un'importante fonte di immagini per le future poesie della raccolta "Ossi di seppia".

Vivere a Monterosso al Mare è diventata per Montale una delle principali fonti di ispirazione
Nel 1927 di Eugenio Montale vita cambiò di nuovo. Si trasferì a Firenze per lavorare come redattore presso la casa editrice Bemporad, e dal 1929 diresse il Gabinetto Vieusseux, uno dei centri culturali chiave della città. Il suo rifiuto di iscriversi al partito e le sue chiare posizioni antifasciste portarono al fatto che, nel 1938, il regime lo rimosse dall'incarico, episodio che divenne significativo non solo per la Eugenio Montale biografia, ma anche per la posizione civile dell'autore.
Primi passi nella letteratura
Il percorso letterario di Montale iniziò con note critiche e poesie sulla stampa genovese e torinese. Le prime poesie di Eugenio Montale furono pubblicate su riviste come "Primo Tempo" e andarono gradualmente a formare il corpus di testi confluuti nella raccolta d'esordio "Ossi di seppia", pubblicata nel 1925 da Piero Gobetti a Torino. Questa raccolta e i successivi libri di Eugenio Montale gli valsero la reputazione di una delle voci più originali della nuova poesia italiana.

Il successo arrivò per Eugenio Montale dopo la sua prima raccolta Ossi di seppia
Opere principali e produzione letteraria
Le principali opere di Eugenio Montale sono, prima di tutto, quattro raccolte poetiche. Esse dimostrano nel modo più vivido lo sviluppo del suo stile autoriale: dall'ermetismo iniziale alla lirica più tarda, ironica e colloquiale.
- Ossi di seppia (1925). Lirica giovanile, visione pessimistica del mondo attraverso il paesaggio ligure e il motivo dell'"indifferenza divina".
- Le occasioni (1939). La raccolta è caratterizzata dall'attenzione ai dettagli precisi e alle figure della memoria.
- La bufera e altro (1956). Qui trovano riflesso l'esperienza della guerra e la delusione del dopoguerra.
- Satura (1971). Un libro più ironico e frammentario, dove compaiono le sezioni "Xenia", dedicate alla moglie Drusilla Tanzi.
Nel lavoro d'esordio Eugenio Montale Ossi di seppia viene formulato il motivo del "male di vivere" attraverso un linguaggio secco, "levigato", e le immagini del mare, della pietra, della terra bruciata. Nelle successive "Le occasioni", "La bufera e altro", "Satura" si allontanò sempre di più dalla melodicità classica, combinando metafore complesse con l'intonazione colloquiale e il tema personale della memoria e della perdita.

Prima edizione della prima opera di Eugenio Montale, “Ossi di seppia”
Il tempo trascorso nelle Cinque Terre e nella Riviera ligure di Levante divenne una delle fonti chiave di stile e ispirazione. I paesaggi liguri, le rocce e i limoneti compaiono costantemente nei suoi testi. Ad esempio, nella poesia "I limoni" Eugenio Montale contrappone gli alberi di limone ai retorici "allori" della poesia tradizionale.
Nella produzione più tarda, l'autore amplia la gamma tematica: dalla memoria privata alla cultura di massa e all'arte. Così, la poesia Eugenio Montale "La danzatrice stanca" (1969) è dedicata alla ballerina Carla Fracci ed è stata scritta negli anni in cui il poeta lavorava come critico per il Corriere della Sera e frequentava spesso la Scala di Milano.

Eugenio Montale La danzatrice stanca
La ricerca di forme metriche "nuove" e il connubio di intonazione colloquiale e alta riflessione culturale lo avvicinano a Cesare Pavese. I ricercatori notano che entrambi i poeti usarono metri non tradizionali, a volte "germanizzati", per rinnovare la poesia italiana dell'epoca.
Poesie e raccolte famose
Tra le poesie di Eugenio Montale si segnalano solitamente "Non chiederci la parola", "Spesso il male di vivere ho incontrato", "I limoni" e "La casa dei doganieri" – testi in cui il motivo dell'inquietudine esistenziale si unisce a immagini concrete e oggettuali.
Un posto a parte è occupato dalla poesia "Ho sceso dandoti il braccio" di Eugenio Montale, scritta nel 1967 e inclusa nella sezione "Xenia II" della raccolta "Satura". Si tratta di un monologo silenzioso di un uomo che ha vissuto la morte della moglie. Per la sua profondità, l'opera è diventata una delle liriche d'amore più citate del XX secolo italiano.

I versi di Eugenio Montale Ho sceso dandoti il braccio sono diventati tra i più citati della poesia italiana del XX secolo
Libri e pubblicazioni
Tra i libri più significativi di Eugenio Montale si annoverano le raccolte in prosa e gli articoli critici. Nel 1969 uscì il volume di racconti "Fuori di casa", che include testi scritti tra il 1946 e il 1964, tra cui la prosa "Le Cinque Terre", che immerge il lettore nella natura e nell'atmosfera della costa ligure.
Nel 1973 e nel 1977 vengono pubblicati i libri diario "Diario del ’71 e del ’72" e "Quaderno di quattro anni", dove la lirica si affianca a note sulla politica e sulla cultura dell'Europa del dopoguerra. Queste pubblicazioni rivelano Montale non solo come poeta, ma anche come attento osservatore della vita sociale, i cui commenti e saggi completano il quadro del suo mondo poetico.

Copertine dei libri Fuori di casa, Quaderno di quattro anni e Diario del ’71 e del ’72, Eugenio Montale
Premi e riconoscimenti
Eugenio Montale è considerato uno dei poeti più significativi del XX secolo. Il suo stile autoriale al tempo stesso misurato e profondamente emotivo ha avuto un'influenza notevole non solo sulla letteratura italiana, ma anche su quella europea e mondiale.
Come Luigi Pirandello, Eugenio Montale ricevette il Nobel per la letteratura. Inoltre, entrambi gli autori sono affini nelle loro esplorazioni di temi esistenziali: l'isolamento umano, la perdita, l'alienazione.

Eugenio Montale alla cerimonia di consegna del Premio Nobel
I principali premi e riconoscimenti ricevuti da Montale:
- Ordini al merito della Repubblica Italiana (1961, 1965).
- Golden Wreath. Il premio principale del festival Struga Poetry Evenings (1973) per l'eccezionale contributo alla poesia.
- Nobel Prize (1975). Premio internazionale "per la sua poesia distintiva che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani guardando la vita senza illusioni".
- Lauree honoris causa e riconoscimenti accademici dalle università di Milano, Roma, Cambridge.
Montale ricevette anche medaglie per il suo servizio militare - la Croce al merito di guerra e la Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-1918.
Vita privata, famiglia e ultimi anni di vita
La vita privata del poeta non fu semplice e fu piena di travagli interiori, cosa che si riflette chiaramente nella sua opera. Di Eugenio Montale moglie, Drusilla Tanzi, morì nel 1963, un anno dopo il matrimonio. A causa della grande differenza di età, la coppia rimandò a lungo la registrazione del rapporto.
Nonostante il loro breve periodo di vita coniugale, Drusilla rimase il principale centro emotivo della vita del poeta. La sua morte fu per lui un colpo durissimo, e fino alla fine dei suoi giorni espresse il dolore della perdita e il senso di solitudine nelle sue opere.
Eugenio Montale non ebbe figli, quindi il senso di famiglia e di appartenenza lo espresse attraverso i testi poetici e la memoria dei cari.

Eugenio Montale con la moglie Drusilla Tanzi
La vecchiaia di Montale si svolse a Milano, dove visse dopo la guerra e lavorò come poeta, giornalista, traduttore, critico musicale. Il suo contributo fu valorizzato non solo dagli ambienti letterari, ma anche dallo Stato.
Nel 1967 il Presidente della Repubblica Italiana Giuseppe Saragat nominò il poeta senatore a vita, cosa che rifletteva il rispetto per la sua autorevolezza culturale.
La morte di Eugenio Montale avvenne il 12 settembre 1981, un mese prima del suo 85° compleanno. Si trovava nella clinica San Pio X, dove era stato ricoverato per complicazioni legate a una patologia vascolare cerebrale. Tuttavia, la causa ufficiale della morte di Eugenio Montale non fu mai resa nota.
L'addio al poeta ebbe luogo due giorni dopo nel Duomo di Milano. Fu sepolto nel cimitero della chiesa di San Felice a Ema, nella periferia sud di Firenze, accanto alla moglie.
L'8 ottobre, il Senato della Repubblica italiana rese omaggio a Montale: presero la parola il Presidente del Senato Amintore Fanfani e il Presidente del Consiglio dei ministri Giovanni Spadolini.

Eugenio Montale è sepolto insieme alla moglie, morta nel 1963
Influenza e memoria contemporanea
La memoria di Eugenio Montale vive in tutta Italia e all'estero attraverso le sue opere, le strade e gli eventi culturali.
Ecco alcuni esempi della conservazione della memoria del poeta:
- Eugenio Montale Literary Park nella sua amata Monterosso al Mare nella regione delle Cinque Terre.
- Albisola Passeggiata Eugenio Montale. Passeggiata lungomare e sentiero d'arte nella città di Albisola Superiore. Lungo il percorso sono collocati pannelli in ceramica, opere d'arte e installazioni artistiche.
- Liceo Statale Eugenio Montale a Pontedera. La scuola secondaria intitolata al poeta è un simbolo della trasmissione dell'eredità letteraria alle giovani generazioni.
- Via Eugenio Montale in varie città d'Italia: Carrara, Pistoia, Civitanova Marche, Milano, Pomigliano d'Arco (Napoli), Arezzo, Olbia, Grandate (Como), Aversa.
Per quanto riguarda il riconoscimento internazionale, ad esempio, nella città olandese di Leida è attivo il progetto Muurgedichten - "Poesie sui muri", nell'ambito del quale sulle facciate delle case vengono apposte poesie di autori di tutto il mondo. Tra le opere scelte compare anche un verso di Eugenio Montale "Non chiederci la parola…" da "Ossi di seppia".

Una riga della poesia “Ossì di seppia” di Eugenio Montale su un muro nella città olandese di Leida
La tradizione letteraria plasmata da Montale, con la sua attenzione alla natura, alla memoria e all'esperienza interiore, continua a influenzare i poeti italiani e stranieri contemporanei. La sua comprensione della poesia come linguaggio dell'esperienza personale, legata al luogo e alla memoria, viene ancora citata e reinterpretata.







